L’Iliade è sicuramente uno dei poemi più studiati e conosciuti. Si tratta di un poema epico scritto probabilmente da Omero intorno al 730 a.C. e racconta la celebre guerra e successiva caduta di Troia, in greco Ilio.
Il poema narra la lotta tra due eserciti: i troiani e gli invasori achei venuti a riprendersi Elena, la sposa del re Menelao di Sparta, fuggita con Paride, erede della dinastia regnante a Troia.
La leggendaria città ha suscitato, da sempre, grande interesse negli appassionati di storia e di letteratura. Uno fra tutti Heinrich Schliemann, commerciante tedesco di grande cultura e con una vera e propria ossessione per Omero e per la città cantata nel poema epico. Quando le circostanze gli hanno permesso di dedicarsi alla ricerca di Troia, non ha esitato ed è partito immediatamente alla volta dello stretto dei Dardanelli, dove dal 1871 al 1873 riuscì a ritrovare le rovine di sette diverse città sovrapposte l’una sull’altra, arrivando a individuare quella che, secondo lui, era la famosa città omerica, ovvero Troia Il.
A oggi sono state ritrovate ben undici città e si crede che la Troia omerica sia probabilmente la settima, Troia VII, in cui gli studiosi hanno ritrovato tracce di un incendio devastante.
Ma questa non fu l’unica scoperta: nel 1873, durante l’ultima campagna, venne rinvenuto quello che poi Schliemann denominò il tesoro di Priamo: un complesso di oggetti, manufatti e gioielli in oro, argento e bronzo che oggi sono distribuiti in vari musei russi.
L’elemento più importante del tesoro è il grande diadema in oro con pendenti, oggi conservato al Museo di Puskin a Mosca, che venne indossato anche dalla seconda moglie di Schliemann, Sofia.
È stato rinvenuto anche un diadema più piccolo, meno spettacolare, ma comunque pensato per la regina.
Della collezione fanno parte una serie di orecchini, collane, bracciali e anelli.